La notizia circola da un mesetto: lo Spazio 20092 è nuovamente a rischio sgombero e con esso il futuro delle 50 persone che lo abitano e le attività che lì hanno sede, a partire dalla Brigata di solidarietà popolare Orso che distribuisce beni di prima necessità a 250 persone del territorio.
Questa volta la procedura è gestita dal tribunale di Monza, per mano del suo curatore giudiziario, che ne è l’attuale amministratore legale. Prima ancora di sapere se la vendita andrà a buon fine e senza alcun progetto di utilizzo, la volontà del tribunale, che ha già fatto dei sopraluoghi in loco, è quella di sgomberare.
La struttura, abbandonata 8 anni fa dopo il fallimento dell’impresa che ci lavorava, da 6 anni è utilizzata e autogestita, come bene comune in città: struttura abitativa d’emergenza per persone e famiglie sfrattate per morosità incolpevole, senza sostegni adeguati da parte delle istituzioni e sede di attività sociali, culturali, politiche aperte al territorio, secondo regole condivise di solidarietà, collaborazione, autofinanziamento.
In questi anni il collettivo 20092, oltre a promuovere iniziative all’interno dello Spazio di via Cremona 10, ha partecipato, insieme ad altri gruppi, realtà, associazioni del territorio alla promozione e costruzione di iniziative pubbliche legate a tematiche dell’antifascismo, antirazzismo, accoglienza, mutuo-soccorso, in quanto portatori di un’esperienza inedita che continua a coinvolge centinaia di persone di diversa origine.
Sabato 3 luglio 2021 h16.30 in piazza Costa, porteremo per le strade questa esperienza per raccontarla e farla dialogare con altri percorsi di lotta che in questo territorio, come in altre aree della periferia metropolitana, continuano a dar vita a modelli e pratiche di convivenza umana solidale, partecipazione e attivazione dal basso, nella battaglia per una vita degna a partire da coloro che sono esclusi dal sistema neoliberista e dalle sue istituzioni di governo nazionale e locale.
L’invito alla partecipazione è rivolto alla cittadinanza tutta e, nello specifico, alle persone e ai gruppi con cui abbiamo condiviso esperienze in questi anni: chiediamo di intervenire raccontando le proprie pratiche, i valori e gli ideali che le guidano, il legame col territorio e con la lotta del 20092. Vorremmo dare forma ad una piazza aperta, condivisa, che possa affermare l’importanza della solidarietà per una maggiore giustizia sociale che parta dal basso col desiderio di diffondersi, crescere e contrastare l’impoverimento culturale, sociale, politico dei nostri territori di periferia saccheggiati e brutalizzati dalle speculazioni dei grandi proprietari, dalle logiche e meccanismi di un sistema basato sullo sfruttamento e la precarizzazione della popolazione, sulla guerra ai poveri, sulla privatizzazione dei servizi, sulla mercificazione dei rapporti sociali, fino all’esclusione, la solitudine e l’abbandono.