Un patto sulla casa per la città – Verso il corteo del 9 ottobre

La condizione abitativa a Cinisello Balsamo

Il prossimo 9 ottobre si terrà un’importante manifestazione nella nostra città, Cinisello Balsamo: non soltanto per difendere lo Spazio 20092 – occupazione abitativa e centro sociale liberato dal 2015, dove attualmente vivono 50 persone di cui 20 minori e ha sede la Brigata di solidarietà popolare “Lorenzo Orsetti” – ma anche per tornare a denunciare un’emergenza casa che nel territorio metropolitano milanese non è mai finita.

Già negli scorsi anni e con la scorsa giunta, all’azione diretta dei picchetti anti-sfratto sul territorio accompagnavamo una campagna per pretendere un Patto sulla casa per la città. Oggi quelle stesse ragioni non sono venute meno e anzi sono diventate più urgenti.

Cinisello Balsamo è un Comune storicamente a reddito medio-basso e basso: secondo gli ultimi dati a disposizione [tutti i dati utilizzati da qui in avanti, sono consultabili nei documenti presenti all’indirizzo: https://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/spip.php?rubrique2469], il reddito medio lordo infatti dei suoi 76.264 abitanti (dati 2020), di cui contribuenti 52.399 (al 2016) si attesta sui 21.087 euro – il più basso nella cintura nord milanese – con una mediana che si abbassa ulteriormente se consideriamo che sono 37.558 i contribuenti con reddito compreso tra 0 e 26mila euro annui (di cui 18.750 compreso tra 0 e 15mila euro). A fronte di 12.478 individui con reddito compreso tra 26 e 55mila euro annui e appena 1787 oltre i 55mila (il cui vertice è rappresentato dalle 776 persone con reddito complessivo superiore ai 75mila euro).

Bisogna poi considerare che l’hinterland, fino a 40 anni fa territorio di stretta identità e funzione industriale, non ha smesso la sua vocazione di “rifugio” per i flussi migratori che ruotano attorno all’attrattività meneghina e per i “cacciati” dalla metropoli più cara d’Italia: le analisi demografiche mostrano come, dopo una storica flessione terminata, all’incirca, nel 2009, negli anni ’10 si assiste a un nuovo incremento, dovuto principalmente all’arrivo di persone  di origine straniera. Un dato importante, considerando che attualmente la società cinisellese è costituita per il 20% da nuclei immigrati e dai loro figli. L’analisi del saldo migratorio interno metropolitano (ovvero, gli spostamenti di individui e nuclei da un Comune all’altro del territorio nazionale e, in questo caso, della Città metropolitana di Milano) al 2017 ci dice i nuovi abitanti provengano dai Comuni della prima cerchia attigua a Cinisello: ai primi due posti, Milano città (+469) e Sesto San Giovanni (+312) – città non a caso tra quelle che hanno visto crescere maggiormente il costo delle vita negli ultimi anni.

A fronte di tutto questo, come appare la situazione abitativa? Anzitutto, diamo un occhio allo status della proprietà. Gli appartamenti totali presenti a Cinisello Balsamo sono 32.410 (2020), di cui:

  • Circa il 4.3% Edilizia residenziale pubblica (in ordine: case popolari ALER/MM, case del Comune di Cinisello, case del Comune di Milano, case INPS);
  • Circa l’11% proprietà indivisa – cooperative (di cui l’8.7% UniAbita);
  • La restante parte è di proprietà privata.

Precisiamo che i dati sulla proprietà risalgono al censimento del 2011 (l’ultimo realizzato) e questo rende il quadro verosimile, ma non puntuale. Altra fotografia utile è quella legata alla tipologia del patrimonio residenziale, di cui l’80% rientra nella categoria catastale delle “abitazioni di tipo economico” – ovvero quelle realizzate con caratteristiche e rifiniture poco costose, sia nei materiali che per gli impianti tecnologici, generalmente di dimensioni modeste. 

Prendiamo ora l’ultimo tassello di questa nostra sintetica ricognizione: il costo di vendita e affitto. Partendo dal primo e citando Immobiliare.it: “a Settembre 2021 per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media € 1.897 al metro quadro, con un aumento del 5,56% rispetto a Settembre 2020 (1.797 €/m²). Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio all’interno del comune di Cinisello Balsamo ha raggiunto il suo massimo nel mese di Settembre 2021, con un valore di € 1.897 al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato Maggio 2020: per un immobile in vendita sono stati richiesti in media € 1.716 al metro quadro. Mentre per quanto riguarda l’affitto: a Settembre 2021 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media € 11,10 al mese per metro quadro, con una diminuzione del 5,13% rispetto a Settembre 2020 (€ 11,70 mensili al mq). Negli ultimi 2 anni, il prezzo medio all’interno del comune di Cinisello Balsamo ha raggiunto il suo massimo nel mese di Agosto 2020, con un valore di € 12,00 al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato Luglio 2021: per un immobile in affitto sono stati richiesti in media € 10,80 al mese per metro quadro”.

Il patto per la casa, il diritto alla città

Anche solo da questa panoramica, appare evidente un problema che non riguarda solo noi ma affligge l’intera questione abitativa in Italia: l’assenza e/o la parzialità dei dati, l’impossibilità in alcuni casi di reperirli. E partiamo dunque da qui: ciò che pretendiamo è che la conoscenza del contesto in cui viviamo – fondata sulle informazioni circa la condizione sociale, sanitaria, scolastica, lavorativa e, appunto, abitativa – sia messa a disposizione di tutti gli abitanti che su quel territorio vivono, lavorano, studiano, si muovono, si curano, si nutrono, passano il tempo libero. E vogliamo quindi dati usufruibili, leggibili, trasparenti, aggiornati. In particolare, vogliamo sapere quante case vuote ci sono a Cinisello Balsamo, quante sono in mano a multi-proprietari e i nomi di questi ultimi. .

Dopo due anni di pandemia e di promesse disattese circa la costruzione di una società più equa e giusta, la situazione è la seguente: la fine del blocco sfratti (10mila le procedure che torneranno esecutive entro il 2022 solo nell’area metropolitana di Milano) unitamente alla crisi lavorativa aggravata dal Covid-19 e alla crisi energetica che porterà ad aumenti senza precedenti nei costi delle utenze, rischia di causare un disastro sociale se non vi si pone rimedio da subito. E’ perciò un dovere e un’urgenza unirsi al coro dei movimento per il diritto all’abitare che nel resto d’Italia così come in tanti altri Paesi d’Europa e del mondo chiedono che il rispetto dei diritti umani – tra cui la tutela da sfratti ingiusti e la garanzia per i minori di avere accesso ad acqua, corrente elettrica e condizioni di vita dignitose – venga prima di qualunque difesa della proprietà privata. L’urgenza e la gravità della situazione, poi, rende stucchevoli le lamentele di Confedilizia circa il “danno incalcolabile alla libertà individuale e all’economia degli affittuari”, lamentela che, tra l’altro, non considera i sostegni e le tutele garantite dai governi della pandemia proprio ai proprietari – piccoli e grandi. 

Ci uniamo al coro dei movimento per il diritto all’abitare che nel resto d’Italia così come in tanti altri Paesi d’Europa e del mondo chiedono che il rispetto dei diritti umani – tra cui la tutela da sfratti ingiusti e la garanzia per i minori di avere accesso ad acqua, corrente elettrica e condizioni di vita dignitose – venga prima di qualunque difesa della proprietà privata. Confedilizia ha lamentato che nel periodo di blocco degli sfratti è stato creato un danno incalcolabile alla libertà individuale e all’economia degli affittuari, senza considerare i sostegni e le tutele garantite dai governi della pandemia proprio ai proprietari – piccoli e grandi. Ora, la fine del blocco sfratti (10mila le procedure che torneranno esecutive entro il 2022 solo nell’area metropolitana di Milano) unitamente alla crisi lavorativa aggravata dal Covid-19 e alla crisi energetica che porterà ad aumenti senza precedenti nei costi delle utenze, rischia di causare un disastro sociale se non vi si pone rimedio da subito.

Solo nel nostro “piccolo”, tramite il lavoro di solidarietà popolare della Brigata Orso, abbiamo fotografato questa situazione (in aggiornamento):

Chiediamo, in fine, che tutti gli attori del contesto abitativo cinisellese – Comune e Regione, cooperative, privati – e metropolitano milanese siano sottoposti a un vincolo di solidarietà verso le fasce impoverite della popolazione: regolazione sostenibile agli affitti, assegnazione dello sfitto, blocco degli sfratti. E’ questo il messaggio che ci viene anche dalla Germania e dalla Spagna. E’ questo che vogliamo affermare anche noi: non si può più accettare che in assenza di una politica abitativa chiara e di un piano pubblico sulla casa la questione venga delegata di fatto al libero mercato. Soprattutto quando le dinamiche di quest’ultimo divergono in maniera netta dalle esigenze e dalle possibilità di vita concrete degli abitanti diventa allora necessario porre un limite.

Se il peccato della precedente giunta è stato quello di credere che governare Cinisello  come un territorio a ceto medio e in via di arricchimento creasse magicamente il ceto medio, l’attuale giunta ha  scientemente deciso di ignorare la questione abitativa: chiuso nella sua “torre d’avorio” e nella sua bolla facebook, Ghilardi si diverte a organizzare mercatini europei e notti bianche, mentre dismette i servizi sanitari nei quartieri (come, ad esempio, il Consultorio di Sant’Eusebio) e si occupa delle periferie solo in occasione dei blitz polizieschi in diretta TV alle case popolari. Alle cooperative invece ciò che chiediamo è di tornare alla loro vocazione originaria: abbandonando la rotta verso la proprietà privata e rendendo più eque le condizioni di affitto tra inquilini. 

Il 9 saremo in strada per farci sentire e pretendere un necessario Patto per la casa che riguarda tutte e tutti.

Collettivo 20092

Brigata Orso

Unione Inquilini

Movimento Casa Cinisello