LOTTO MARZO CONTRO LE DISUGUAGLIANZE

📣 8 Marzo: oggi come ieri, nelle disuguaglianze sociali e nella crisi le donne e le identità fluide sono ancora meno ugual* degli uomini. Riprendendo l’appello di Non Una Di Meno – Milano per scendere in piazza oggi alla mobilitazione per #LOTTOMARZO A MILANO: SCIOPERO GLOBALE TRANSFEMMINISTA, aggiungiamo una nota alla luce dell’azione di solidarietà popolare che da più di un anno portiamo avanti sul territorio.

Se le crisi sociali vanno a colpire maggiormente i ceti già impoveriti e precari, le disuguaglianze di genere moltiplicano i fattori di sfruttamento e subalternità. Negli ultimi 2 anni di emergenza sanitaria e sociale dovuta al #Covid19 l’isolamento domestico forzato (per chi una casa ce l’aveva) ha significato anche un aumento della violenza intrafamigliare e domestica. Non soltanto: le donne sono state le prime a essere licenziate, le ultime a cui è stato permesso (quando è stato permesso) di poter trovare o anche solo cercare un lavoro.

Se la violenza patriarcale è interclassista, non si manifesta però nello stesso modo in tutte le classi sociali: l’obbligo al lavoro di cura – nel rispetto del ruolo tradizionalista e conservatore di “madre” e “moglie” -, acuito dai tagli di servizi educativi e all’infanzia gratuiti, dall’assenza di pre e doposcuola, dalla mancanza di tempo prolungato nelle scuole secondarie, dall’inesistenza di un reddito garantito, rischiano di aumentare le dipendenze economiche e psicologiche verso l’uomo. Nei nuclei stranieri questo spesso si traduce anche nella dipendenza linguistica, essendo spesso solo il marito e il padre a parlare italiano.

Non vogliamo generalizzare una situazione comunque maggioritaria nella società e nelle fasce più a basso reddito, riportando anche quelle situazioni in cui, lottando in primis contro una cultura introiettata e i ruoli imposti nei legami più di prossimità, numerose donne dei nuclei che aderiscono al nostro programma di solidarietà popolare affermano ogni giorno il proprio diritto di uguaglianza e autodeterminazione nella sfera personale e sociale, senza farsi rubare il salario da nessun uomo a loro vicine.

C’è tanto lavoro politico e culturale da fare per spezzare queste catene, dove maggiore è la sofferenza sociale maggiore deve essere lo sforzo e l’attenzione per farlo. Nel frattempo, queste righe per non dimenticarlo e invitare anche da Cinisello a scendere in piazza oggi alle 18:30 in piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale).

(Illustrazione “Sciopero dei mezzi” della nostra compagna Pezzi impazziti)