Non ci faremo spegnere: note da una campagna anti-sgombero in città

#NONCIFAREMOSPEGNERE: questo è stato il messaggio che il Collettivo 20092 sta lanciando nell’ultimo mese e mezzo in città, da quando, alla minaccia di vendita che da quasi due anni è tornata a pendere sulla nostra testa, si è aggiunta prima l’annuncio di ENEL di distacco della corrente elettrica e poi la notizia della intenzione da parte della Prefettura di un prossimo sgombero della struttura. Lo abbiamo ribadito nel presidio in piazza del 15 ottobre e ancora nell’assemblea pubblica di sabato 19 e poi ieri sera, quando ci siamo ritrovati con una fiaccolata solidale per incontrare il Consiglio municipale riunito.

Da maggio di quest’anno delle interlocuzioni si sono aperte con i servizi sociali, in un tavolo che hanno sempre precisato essere “tecnico”, a ribadire che la parte “politica” non aveva intenzione di occuparsene. Dopo diversi incontri che hanno portato a poco o nulla, a settembre è arrivata appunto la minaccia di distacco elettrico da parte di ENEL e poi, in poche settimane nel mese di novembre, la notizia dell’imposizione de facto da parte della Prefettura ad ALER e Comune di risoluzione della questione abitativa per quella parte di abitanti che rientrerebbe nei parametri per l’assegnazione di case popolari o alloggi per rifugiati politici. Peccato che per queste persone le modalità di convocazione e assegnazione stanno avvenendo fuori da ogni condizione di trasparenza e con proposte inadeguate in abitazioni fatiscenti, mentre per 17 abitanti, tra cui 6 minori e uno prossimo alla nascita, si prospetta solo la strada in pieno inverno.

L’assemblea pubblica di sabato scorso, presso il salone Di Salvo nel cuore della città, ha visto riunirsi un cerchio di una settantina di persone, giovani e adulti, provenienti da differenti esperienze e pratiche politiche/associative, che si sono confrontate sul significato di una lotta di base e una solidarietà sociale e politica, sempre più necessarie in questi tempi di crisi e isolamento, trasversali a tutti gli ambiti della vita sociale. Un percorso nato dalla convergenza tra singoli e famiglie sfrattate ingiustamente, l’Unione Inquilini, il Movimento Casa, che in questi anni hanno analizzato il problema dell’abitare, dato supporto e risposte concrete a persone e famiglie in stato di necessità con sportelli di mutuo soccorso, tavoli di vertenza con le Istituzioni, mobilitazioni pubbliche e, soprattutto, attraverso la pratica dell’autogestione nell’unica struttura abitativa d’emergenza, quella di via Cremona 10, sottratta al vuoto e liberata dall’abbandono. Uno “strappo al sistema”, per fare ciò che andava fatto e così difendere il diritto a una vita dignitosa di tante persone, si è rivelato necessario e continuerà a esserlo, anche se lo sgombero dello Spazio 20092 sarà portato a compimento. Non per la difesa delle mura dello stabile di via Cremona 10 ma per difendere e rilanciare un’esperienza di lotta, per proporre una campagna politica in difesa del “diritto alla casa”, per costruire consenso e partecipazione a sostegno di un Patto per la casa a Cinisello Balsamo e nell’hinterland Nord.

Ieri sera invece abbiamo deciso di presentarci durante una sessione di quel Consiglio municipale che in questi anni di giunta Ghilardi ha più volte ignorato non solo il caso dello Spazio 20092 e le tante vertenze abitative che rappresentiamo, ma la questione abitativa e sociale generale presente sul territorio che in teoria amministrano. Per denunciare questa situazione abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare i capigruppo delle forze politiche, portando a una sospensione del Consiglio e sbattendo in faccia all’Istituzione le gravi inadempienze e i giochi non puliti con cui la maggioranza ha (non) gestito la questione di via Cremona e l’emergenza abitativa in città. Ci lascia sempre molto perplessi constatare la superficialità e l’ignoranza che caratterizza certi “rappresentanti dei cittadini”.

In questi ultimi anni abbiamo avuto la conferma, da parte del territorio, che siamo nel giusto a pretendere il riconoscimento dello Spazio 20092, luogo di mutuo soccorso, sede di attività educative, sociali, artistiche, come bene comune estraneo ai meccanismi di mercato, profitto e speculazione. Abbiamo delle proposte e chiediamo a tutt* di sostenerle attraverso le iniziative che lanceremo e la raccolta firma per la piattaforma rivendicativa che in questi giorni renderemo pubblica.

Voi ci volete spenti, noi brilliamo più forte.